LA TRADIZIONE DELLA STRAGE AUTOMOBILISTICA PERICOLOSAMENTE A RISCHIO

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Antico incidente stradale (Foto Ansa - Hot Wheels)

La consolidata tradizione italiana delle stragi automobilistiche è stata improvvisamente interrotta la sera di venerdì 15 novembre, lo stesso giorno in cui un avvocato italiano ubriaco e drogato metteva a segno, a Napoli, l’investimento di un africano in bicicletta.

Come i lettori sanno, guidare sbronzi o fatti ad alte velocità è uno dei passatempi più amati dagli italiani, dopo il calcio e il buon cibo. Istituzionalizzato da qualche decennio con la popolarissima ricorrenza settimanale detta “strage del sabato sera”, questa pratica ha rapidamente conquistato anche parte della popolazione immigrata, che, spinta dal desiderio di far proprie le tradizioni del Paese ospite, si è entusiasticamente lanciata nell’emulazione. Il 6 di novembre, ad esempio, un ventiduenne di origini croate ha messo a segno un vero colpo da maestro, lanciando ubriaco la sua BMW contro la fermata di un bus e travolgendo ben 13 persone. Purtroppo, a causa del razzismo strisciante nel nostro Paese, agli stranieri non viene riconosciuto lo stesso merito degli italiani: l’avvocato di Napoli, benché arrestato, ha ricevuto gli applausi dei passanti e la tessera onoraria di Forza Nuova e della Lega, consorziatisi per l’occasione (a patto che smetta di usare cocaina: l’alcol basta e avanza); il nomade è stato invece quasi linciato dalla folla. Segno che la nostra società non è abbastanza matura per realizzare una vera integrazione degli stranieri, e conserva ancora gelosamente il monopolio delle proprie antiche tradizioni.

Purtroppo, però, proprio uno straniero ha drammaticamente posto fine alla tradizione della strage automobilistica. A Torino, la sera di venerdì 15 Novembre, infatti, Luca Borello e la consorte Giulia attraversavano a piedi corso Vittorio Emanuele, nonostante avessero il semaforo rosso. Una sola macchina s’avvicinava da destra. La coppia si è subito fermata per farla passare, ma l’autista ha arrestato il veicolo e ha ceduto il passo, nonostante avesse il verde a favore. Voltandosi per ringraziare, i coniugi si sono accorti che l’automobilista era di colore (nero).

Questo increscioso episodio ha già sollevato diverse polemiche. Mario Borghezio, ad esempio, ha inveito contro l’ennesimo tentativo, da parte degli immigrati, di mettere in discussione, se non boicottare, le più antiche e amate tradizioni della Padania. Frederich Vernarelli, uno dei più celebri promotori della tradizione delle stragi automobilistiche, ha invece ipotizzato che l’autista si sia fermato proprio perché il verde era a suo favore e lui era perfettamente lucido, e quindi la ragione sarebbe stata dalla sua parte, limitando l’impatto mediatico dell’evento: avrebbe sprecato una preziosa occasione per sentirsi italiano.

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