STRANIERI ED EXTRACOMUNITARI: COME RICONOSCERLI E AFFRONTARLI

Uno straniero prova a mangiare un cd

Uno straniero prova a mangiare un cd

Ormai da tempo l’Italia è attanagliata da un’emergenza epocale e sconvolgente: l’invasione degli stranieri.

Chiamati anche “extracomunitari”, “immigrati”, “baluba” o “negri” (se hanno la pelle scura), questi esseri (sulla cui presenza si vocifera già da una ventina d’anni) hanno cominciato da un decennio a manifestare massicciamente la loro presenza sul territorio nazionale, creando non poco scompiglio nella tranquilla e monotona vita del Belpaese.

Chi sono? Da dove vengono? Cosa vogliono? Come riconoscerli?

Questi sono gli interrogativi che tormentano i sonni degli italiani. Proveremo qui a fornire alcune ipotetiche risposte.

Come riconoscerli?

A quanto sembra ci sono vari tipi, o specie, di stranieri. Non esiste ancora una classificazione scientifica, perciò siamo costretti a procedere a grandi linee.
Gli stranieri si riconoscono abbastanza facilmente perché sono diversi da noi italiani. Se vedete una persona che è diversa da noi italiani, allora probabilmente si tratta di uno straniero: fate molta attenzione.

La diversità più marcata riguarda certamente il colore della pelle: pare infatti che ci siano stranieri con la pelle nera, gialla, marroncina, o di color caffelatte. Non sappiamo a cosa sia dovuta la diversa colorazione dermatica.

Alcuni sociologi sostengono che i “neri” o i “marroncini” assumano questa colorazione per imitare l’abbronzatura tipica di certi VIP italiani, nella speranza di passare inosservati. Purtroppo non ci riescono e ottengono così un effetto innaturale e un po’ ridicolo, che attira su di loro la derisione o lo sgomento dei passanti.

Pare, inoltre, che alcuni stranieri abbiano gli occhi cosiddetti “a mandorla”: in questo caso, ipotizzano i sociologi, si tratterebbe dell’imitazione dell’effetto lifting visibile sui volti di celebri star dello spettacolo italiano. Spesso chi ha gli occhi “a mandorla” è anche giallo, ma sono stati avvistati stranieri con gli occhi “a mandorla” e la pelle scura.

Gli stranieri si esprimono poi in maniera incomprensibile per un normale essere umano. In effetti, riescono a dialogare solo tra loro, anche se pare che un “giallo” non sempre riesca a intendersi con un “nero”, e pare addirittura che non siano sempre in grado di capirsi nemmeno neri con neri e gialli con gialli, o occhi a mandorla con occhi a mandorla (da approfondire la comunicatività tra le combinazioni nero-occhi a mandorla e giallo-occhi a mandorla).

Un tipico esemplare di straniero

Da dove vengono?

Non si sa. Interpellati, tendono a indicare provenienze diverse, forse con lo scopo del depistaggio.
Alcuni studiosi ritengono tuttavia ci sia una relazione tra colore della pelle, taglio degli occhi e luogo dichiarato di provenienza.

Qualcuno sostiene che la loro presenza faccia parte di un complotto giudaico massonico, altri che sia frutto di esperimenti genetici malriusciti, ma la maggior parte degli esperti del settore è convinta che qualche straniero arrivi da oltremare, altri da oltre le montagne.

Che cosa vogliono?

Non si sa. S’accoppiano tendenzialmente tra di loro, quindi non vogliono le nostre donne o i nostri uomini (sebbene pare che invece i nostri uomini vogliano le straniere femmina, e siano anche disposti a pagare). Nessun italiano sarebbe mai disposto a fare i lavori che svolgono loro, quindi non ci vogliono rubare nemmeno quello. Se vengono per delinquere, non si capisce come mai non s’è visto ancora uno straniero Presidente del Consiglio.

I loro piani restano segreti, il che preoccupa parecchio tanto l’uomo della strada quanto la classe dirigente. L’incertezza è tale che c’è chi sostiene si tratti di un fenomeno naturale, simile a quelli atmosferici o geologici: questo significherebbe che nemmeno gli stranieri sanno che cazzo ci fanno in Italia,  ci si sono trovati, e magari non ci stanno nemmeno tanto bene.

uno straniero che ha causato un episodio di xenofobia

Uno straniero che ha causato un episodio di xenofobia

Quali problemi causano?

Innumerevoli. Quando parlano non si capisce niente. Sono diversi, quindi mettono paura. Fanno lavori brutti e sporchi. Quando comprano l’automobile occupano inevitabilmente i posteggi degli italiani. Osano manifestare per strada contro la camorra. Vendono droga ai nostri ragazzi, che altrimenti passerebbero il loro tempo in chiesa. Rompono i coglioni con ‘ste cazzo di rose.

Ma soprattutto, provocano un problema molto grave: il razzismo. La loro presenza dà infatti origine a un fenomeno chiamato xenofobia: senza apparenti ragioni, lo straniero ha il potere di scatenare e attirare su di sé le ire di italiani normalmente innocui, trasformandoli in spietati picchiatori. Purtroppo il solerte sistema giudiziario della penisola impone l’arresto degli aggressori italiani, anche se prede innocenti dell’influenza negativa dello straniero: fate quindi attenzione a non cadere nella loro trappola.

Speriamo che la scienza sappia presto fornirci delucidazioni su questi misteriosi esseri.

12 Pensieri su &Idquo;STRANIERI ED EXTRACOMUNITARI: COME RICONOSCERLI E AFFRONTARLI

  1. Stiamo vivendo una crisi economica e tra non molto una crisi della società che non è stata preparata all’integrazione ma anzi, soprattutto per mano dii alcuni partiti politici ben noti, è stato fomentato l’odio razziale che si manifesta dapprima con isolamento e poi con violenza.

  2. Isolamento?Violenza?Ben vengano quando dei Criminali,arrivano in Italia e credono di fare quello che vogliono,ma questi esseri cosi’ facendo,si stanno finalmente dando la zappa sui piedi,certo sono sempre protetti dai sinistroidi(praticamente quelli che hanno riempito l’Italia di questi criminali)ma finalmente la gente si sta svegliando,se la legge in Italia non ci tutela,bisogna arrangiarsi!Ai fetentoni che parlano di Razzismo,e non sanno nemmeno cosa voglia dire,stiano zitti,fanno piu’ bella figura,tanto la Cgil un posto di lavoro glielo trova lo stesso(lavoro…tanto per dire)Una mia amica un mese fa si è presa un pugno in faccia da un nero,sta ancora cercando di capire il motivo,pochi giorni fa in Veneto,una ragazza è stata malmenata a calci e pugni da una Rumena che tentava di scappare con della refurtiva,e si potrebbe continuare all’infinito,percio’cercate di capire che gli italiani,non vogliono essere razzisti,ma ora come ora bisogna diventarlo,quando nessuno ti tutela.

  3. A Gian marco e Alberto: ehm, credo ci sia un malinteso. A meno che non stiate scherzando anche voi.
    Nel senso che questo articolo avrebbe dovuto prendere in giro proprio il modo in cui ragionate, non alimentarlo. Evidentemente ho sbagliato io. Oppure i tempi sono così marci che non c’è più niente da fare.

    Ascoltate: siete stati presi in trappola, ragazzi. Non potete credere davvero che il problema sia l’immigrazione. Sul lavoro la concorrenza degli stranieri sugli italiani è praticamente inesistente: non so che lavoro tu faccia, Gianmarco (e se sei disoccupato spero che trovi presto un posto), ma non credo andresti a raccogliere i pomodori a 3 euro l’ora o a fare il badante.

    Anche la questione della violenza è strumentale, Alberto: tanto per cominciare, si potrebbe stabilire che a picchiare la tua amica è stato un delinquente, che sia di colore o no, e lo stesso vale per la rumena. Il fatto che la mafia è italiana vuol forse dire che tutti gli italiani sono mafiosi? Non credo, anche se negli USA la pensavano così, quando abbiamo esportato Cosa Nostra… Non fraintendetemi: la reazione che avete è comprensibile, come lo sono i pregiudizi. Bisogna solo tenerli sotto controllo e ragionare, prima di dargli voce. Anche questo è segno di civiltà.

    Che lo si voglia o no, nella merda ci siamo tutti: bianchi e neri. Si può provare a uscirne assieme, non dico essendo per forza solidali, ma almeno non alimentando inutili odi, oppure ci si può ammazzare tra di noi, tra disperati, tra impauriti.

    Gli italiani hanno paura, va bene, legittimo. Strano che abbiano più paura dei vuccumprà che della mafia o dei nostri politici, che hanno molto più potere e hanno fatto molto di peggio, comunque.

    Vi invito a fare un banale calcolo economico (che poi è quello che hanno fatto nei pochi paesi in cui l’immigrazione non crea questi problemi): siamo un paese con un debito pubblico mostruoso, abitato da gente vecchissima, con un tasso di natalità ridicolo. Stiamo morendo.
    Pensate solo se tutti gli immigrati che oggi sono qui da noi come clandestini (almeno 3 milioni) fossero regolarizzati e pagassero le tasse, come potrebbero cambiare le cose. Oggi questi immigrati avvantaggiano solo i loro sfruttatori, che li fanno lavorare in nero, si tengono tutti i profitti e alimentano la spirale del debito e della criminalità (credetemi: non è retorica, non me ne frega niente della retorica. La clandestinità è per molti italiani una fonte di profitto notevole).
    Stabiliamo bene diritti e doveri, e facciamo rispettare dagli italiani e dagli immigrati. E’ l’unico modo per guadagnarci tutti. Tu Alberto hai un’amica che ha preso le botte da un nero. Io ne ho una che è stata scippata da un marocchino, ma ho anche un amico marocchino che è qui da 10 anni, ha sempre lavorato onestamente ed è anche riuscito a mettersi in regola. Poi il suo datore di lavoro è fallito e lui ha perso i documenti e oggi è clandestino, lavora in nero senza trovare un datore di lavoro disposto a regolarizzarlo. E si potrebbe continuare all’infinito anche qui.

    E’ inutile cadere nella trappola che fa diventare gli immigrati il capro espiatorio di tutti i mali. E’ la tipica guerra tra poveri, che nessuno vince mai.
    Rivolgete la vostra rabbia contro chi ha davvero le leve del potere in Italia: non certo gli immigrati, che sono solo delle pedine, come voi e me.

  4. Per Luca, non la penso come te, ma per esperienze precedenti non mi metto neanche a discutere, perchè nessuno dei due cambierebbe idea.
    Penso solo che se gli extrcomunitari vengono in Italia disperati (e giuro provo pena per la maggior parte di loro) e lavorano a 3 € l’ora, per forza ci rubano il lavoro, nessuno di noi (te compreso) lavorerebbe a quelle condizioni!
    Lo Stato dovrebbe impedire lo sfruttamento che è poco lontano dalla schiavitù, per il nostro ed il loro bene…

  5. Tu non sarai d’accordo con me, io però stranamente lo sono con te. Lo stato dovrebbe tutelarli.

    Certo che nessuno lavorerebbe a 3 euro. Però, non è che loro lavorano a 3 euro all’ora chessò, in banca, alle poste, o a fare gli avvocati. Quindi dire che rubano il lavoro è un po’ esagerato, dato che nei campi pare che nessun italiano smani per andare…

    Davvero curioso.

  6. E’ paradossale come il cittadino ignorante scarichi le colpe sugli immigrati, gente poco più che “naufraga” in una società nemica, invece che dare le colpe ai proprio governanti. Gli immigrati delinquono, stuprano uccidono perchè le leggi a tutela dei cittadini fanno buchi da tutte le parti, e forse ciò è dovuto al fatto che al governo c’è uno che è in guerra con la giustizia e la smantella ogni giorno? Riflettete.

  7. Hai ragione Nec, e comunque gli immigrati non delinquono più degli italiani, solo che il fatto di essere straniero diventa un moltiplicatore sia per i media, sia nell’immaginario collettivo. Ed è anche tranquillizante pensare che a delinquere siano gli immigrati e non gli italiani.

  8. Diceva saggiamente Ratko: “te sembra che con tutto quello che c’è da rubare a Italia io mi mette a rubare lavoro?”

    Cazzate a parte, Luca, il tuo impegno nel portare avanti la discussione è ammirevole: io non mi ci metto quasi più.
    Comunque, l’attuale maggioranza ha preso una valanga di voti puntando tra l’altro proprio su queste puttanate: diamogli tempo e senz’altro risolverà il problema! O c’è qualcuno così malizioso da pensare che agli elettori di Borghezio i clandestini da far lavorare in nero nelle migliaia di capannoni padani facciano comodo? 😉

  9. Mah, alla fine la discussione la porto avanti più per educazione. Se mi scrivono rispondo. Sono poi loro che non si fan più sentire. Però ti dirò che mi fa piacere ricevere commenti di chi non la pensa come me, vuol dire che non si è sempre i soliti che ci si parla addosso.

    Ma sì, sto pensando di aprire un capannone anche io, da metterci un po’ di neri al lavoro nero. Vestiti di bianco, però. Che fa più pulito.

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