Premio commento idiota 2008-2009

Che il mondo sia pieno di imbecilli è una vera fortuna, per questo blog. Non fosse per questi due post, e per le genti ottuse che li commentano senza capire che sono prese in giro (direi senza leggerli, quindi: ma non è detto), certi mesi sarebbe una landa desolata attraversata da vento e balle di sterpaglie.

E’ da un po’ che penso di selezionare, e premiare, il commento più idiota ai post sui gratta e vinci. Quello che proprio ti fa cadere le palle nei calzini. Quello che quasi ti fa pentire di aver scritto quei post.

E finalmente l’ho trovato.

Ebbene sì, abbiamo un vincitore.

Il Vincitore del Premio per il Commento Idiota 2008-2009 (ai post sui Gratta e Vinci)

è…

(rullo di tamburi)

Angelo, il cui commento (in replica a quello di Enzo, troppo sbruffone per vincere) ha il pregio di contenere in poche, rapide righe un concentrato tale di disattenzione, faciloneria, deficienza cognitiva e alloccaggine da fare impallidire qualunque commento precedente.


Complimenti quindi ad Angelo,  che si aggiudica la pubblicazione del commento in questo post, e una risposta immediata.

Te lo sei meritato, bravo.

Ecco il commento (suggerisco, per comprendere fino in fondo quello con cui avete a che fare, di rileggervi il post a cui si riferisce e gli altri commenti pubblicati)

io ho notato che quando i numeri escono sbiaditi vuol dire che ci sta la vincita
tu invece cosa hai notato
cosa significa nel piombo
che cosa e il piombo
parli del miliardario
grazie della risposta

Risposta:

Caro Angelo, notando solo ora la forma del tuo commento, che pare una poesia, mi domando se non sia stato io a prendere un abbaglio. Forse sei un poeta postmoderno, e  io un cretino. Nel caso, perdonami.

Altrimenti, caro Angelo, permettimi di esprimere sinceramente tutta la mia preoccupazione per il tuo futuro e per quello dei tuoi cari. Io mi auguro che tu non abbia nessuno a cui badare, nessuno che dipenda dalla tua intelligenza e capacità di analisi. Mi auguro anche che tu non vada a votare, non guidi la macchina e non svolga un lavoro di responsabilità.Perdona questa mia sincerità -alle volte occorre essere crudeli, per essere gentili.

Detto questo, non credo che tutto sia perduto. Nessuno nasce imparato, Angelì. Ce la puoi fare anche tu. Magari non arriverai mai al Nobel (nel tuo caso è più facile vincere al gratta e vinci, temo), ma forse con qualche sforzo potrai evitare di farti fottere. Da chiunque: dal prossimo, dal sistema, dal gratta e vinci.

Potresti cominciare a leggere il post che hai commentato, i commenti degli altri utenti, e provare da solo a capire cosa non va.

Ecco una dritta: il post era ironico. Cioè, una presa per il culo. Scherzavo, insomma. Prenderlo sul serio, cioè pensare che contenga davvero qualche consiglio per vincere, è segno di scarsa elasticità mentale. Per essere diplomatici.

Un’altra: “Lascia un commento”, il pulsante che clicchi per poter scrivere le tue opinioni, si chiama così perché si sottintende che tu abbia letto quello tu vuoi commentare. Altrimenti cliccheresti un pulsante che si chiama “scrivi qui qualunque cazzata ti viene in mente”.

Ultima rivelazione. Tieniti forte. Non esistono metodi sicuri per vincere.  Chi lo crede è destinato al fallimento. Te lo assicuro. Nelle mie pazienti risposte ai commenti dei vari Enzo, Nic 91, A., questo dovrebbe trasparire abbastanza chiaramente.

Riflettici.

Buone cose, Angelì.

(A parte tutto, se mi dai mille euro ti spiego un metodo infallibile. Giuro. Mandami i soldi e vedrai)

Serie tv: tutte le novità del 2010

Mentre il Paese cade a pezzi, i criminali d’ogni schiatta osannano il governo e le strade straripano di disoccupati che se la prendono con gli stranieri, noi possiamo serenamente sbattercene le balle e accomodarci in poltrona per assistere alle novità televisive del 2010.

Il format del telefilm è ormai ampiamente sdoganato, e si appresta a surclassare definitivamente le produzioni del grande schermo tanto in budget quanto in popolarità. Sulla scia di successi come Lost, The Mentalist e boom annunciati come The Philantropist, ecco le maggiori promesse della prossima stagione televisiva.

The Victimist

Le serie televisive, si sa, brulicano di serial killer. Impossibile bissare i successi di telefilm incentrati sulla loro caccia, e impensabile dupilcare la popolarità di Dexter, il serial kille buono. Perché, allora, non immaginare una serie incentrata sulla vittima di un serla killer? E’ quello che hanno pensato gli autori di The Victimist. Hugo Dumbster, questo il nome del protagonista, è ossessionato dall’idea di divenire celebre come prima vittima di un serial killer. Ogni episodio di questa originale serie vedrà così Hugo impegnato a scovare psicopatici potenziali o conclamati, e a stuzzicarli nella speranza di essera ammazzato nel modo più spettacolare possibile. Ovviamente fallirà puntualmente, dando la colpa alla società malata. Feroce critica sociale celata da intrattenimento.

The Qualunquist

Dagli autori del fortunato The Situazionist, un nuovo psycho-drama incentrato sulle gesta di John Doe, un uomo qualunque che trascorre una vita qualunque facendo un lavoro qualunque in una città qualunque, finché un espediente qualunque non trasformerà la vicenda in qualcosa d’altro, qualunque cosa sia. Interrogati in merito, gli autori fanno spallucce, e si limitano a dire che nella quinta stagione ogni mistero verrà svelato. Qualunque sia.

The Tuttologist

Mark K. Trout (interpretato da Edward Fitzgerarld, già protagonista del fortunato Avvocati in Toupè) è un medico chirurgo con specializzazione in antropologia e matematica del caos che mette a disposizione le proprie doti di medium per risolvere quei casi in cui la polizia non sa più dove sbattere la testa. Questa tranquilla esistenza viene improvvisamente sconvolta da quella che sembra essere a tutti gli effetti un’invasione aliena favorita da alcune cellule di Al-Qaeda in combutta con sezioni segrete della CIA. Come se non bastasse, mentre la moglie chiede il divorzio, Trout scopre di essere stato adottato e che i suoi veri genitori sono Ronald Reagan e Margareth Tatcher. Intanto il 2012 incombe. Tutto questo nel primo episodio.

Anche il panorama delle fiction italiane si arricchisce di due interessanti novità.

The Socialist

Prodotto da Mediaset con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, il telefilm, girato in California ma in realtà scritto e diretto da italiani, racconta la parabola di Benedict Craxon, uomo politico onesto e dai solidi valori morali ingiustamente incriminato e costretto all’esilio. La sua unica colpa? Aver avuto il coraggio di propugnare i veri valori del socialismo: libero mercato, nani e ballerine.

I Puttanella’s

Un’altra produzione italiana dedicata a grandi e piccini. I Puttanella sono la tipica famiglia media italiana: il padre Silvio è un pio ed onesto faccendiere in costante lotta contro le ingiuste vessazioni della Guardia di Finanza e della Magistratura, da cui scampa puntualmente grazie alle sue doti affabulatorie; la moglie Luana si divide tra la difesa a oltranza dei figli presso insegnanti e forze dell’ordine, le chiacchere con le amiche e l’insegnamento di Educazione agli Stranieri ospitati nella parrocchia di Don Puttanella, fratello di Silvio; l’ex marito di Luana, spiantato e comunista, cerca di uscire dal tunnel della droga con l’aiuto dei Club di Forza Italia (la serie risale al 2002, ma l’egemonia culturale della sinistra ne aveva sempre osteggiato la messa in onda, considerandola propagnadfa elettorale); l’ex moglie di Silvio, Veronica, dopo aver commesso l’errore di abbandonare il marito accusandolo di infedeltà, finisce a fare la escort sotto un magnaccia cinese; infine i figli adolescenti, Maria Letizia e Silvio jr, con i loro sogni nel cassetto: lei vuol fare la velina o la parlamentare, si vedrà, perché dar limite ai desideri; lui, diciottenne, si allena alla playstation per diventare calciatore, e nel frattempo tira molotov ai campi nomadi dal suo SUV. A rendere frizzante il plot, la rivalità con la famiglia dei dirimpettai, i Rossi, forcaioli sempre pronti a tirar in ballo il Regolamento Condominiale per accusare i Puttanella di non volerlo rispettare.

Ogni ulteriore tolleranza è intollerabile

Basta con la tolleranza.

In Italia ci tocca già sopportare:

  • La criminalità organizzata
  • Gli sprechi pubblici
  • L’evasione fiscale
  • La corruzione
  • Il clientelismo
  • I Segreti di Stato
  • Il precariato
  • La crisi
  • La Lega al Governo
  • L’opposizione sfasciata
  • Berlusconi
  • I sostenitori di Berlusconi
  • Berlusconi (vale doppio)
  • I Reality Show
  • Maria de Filippi
  • Il Vaticano
  • La riabilitazione di Craxi
  • Brunetta
  • Castelli
  • I Cinepanettoni finanziati come opere di interesse culturale
  • Le code all’INPS
  • Gli anziani che intasano il passaggio tra le bancarelle del mercato
  • Il traffico
  • Le macchine in doppia fila
  • I treni in ritardo
  • Gli aerei in ritardo
  • La gente che non raccoglie la cacca dei cani
  • L’emergenza maltempo
  • L’emergenza influenza
  • L’emergenza sicurezza
  • L’emergenza emergenza
  • Il digitale che non funziona (io non so più da che parte devo girare l’antenna)
  • Bondi (Gesù, il Ministro della Cultura)
  • Gli italiani

Solo per citare alcuni tra i più fastidiosi sassolini infilati nel nostro Stivale. Non si può quindi pretendere che tolleriamo anche gli immigrati. Diamine, sono gli ultimi arrivati!

Sesso e potere

Si fanno tanti discorsi, ma se è vero che è il sesso a far girare il mondo, allora la differenza tra destra e sinistra oggi è fondamentalmente che i conservatori vanno a puttane, i progressisti a trans.

Il che spiega meglio di tante argute analisi come mai in Italia ci teniamo Berlusconi da quindici anni. Non è perché è da trent’anni nelle case degli italiani con le sue televisioni, al punto da essere considerato ormai un amico di famiglia (che oltretutto è pieno di quattrini e bonazze). Non è perché è un imprenditore di successo, o perchè possiede la quasi totalità dei media. E nemmeno perché è in grado di corrompere chiunque, come sostengono i maligni.

Niente di tutto questo.

Semplicemente, a Berlusconi piace la figa, e lo dimostra, mentre i suoi oppositori preferiscono i trans, e lo dimostrano. Avrà tante manie e tante stranezze, il Cavaliere, ma su quello proprio non transige: niente miscugli strambi, solo la buona e sana femmina.

E l’Italia, che è un Paese conservatore e maschilista, lo apprezza. Si sente più a suo agio.

Guardate, forse è proprio tutto qui.

Il fascino ribelle della legalità

Gruppi di facinorosi tramano nell’ombra.
Si riuniscono nottetempo, colpevolmente evitando di assistere al palinsesto della prima e della seconda serata televisiva. Contravvenendo all’italianità più pura, si prodigano nel peggiore dei crimini: mettono da parte il proprio personale tornaconto e lavorano ostinatamente in favore del bene collettivo. Pagano le tasse, senza ragione alcuna se non l’impertinente desiderio di diversificarsi dalla massa, di destabillizzare uno status quo solido da decenni e faticosamente istituzionalizzato dall’attuale Governo.

Assumono in regola: e non solo gli italiani, ma persino gli stranieri, aggirando abilmente e perniciosamente le leggi e le barriere burocratiche innalzate dalla maggioranza per arginare la follia di simili pratiche. Conservano inoltre un’insano rispetto per il corpo femminile e per il ruolo della donna nella società, nonchè per le istituzioni in quanto tali, a prescindere dal colore politico.
Professano e per di più praticano il laicismo.
Evitano di avvalersi delle proprie conoscenze personali per ottenere facilitazioni. Rispettano le code alle poste, ed evitano di posteggiare sui posti dei disabili se non ne hanno diritto. Sproloquiano di democrazia a rischio, ignorando volutamente il fatto che siamo noi, la democrazia. Vaneggiano di giustizia equa per tutti, quando è ormai assodato che ognuno è chiamato a conquistarsi la propria, di giustizia.

E il loro atteggiamento rivoltoso non si ferma certo a questo. Biasimano infatti il consumismo sfrenato tanto quanto lo spreco energetico, e vorrebbero frenare l’economia ponendo insensati limiti all’inquinamento e alla cementificazione, contravvenendo con ciò al sacro diritto di ognuno di arricchirsi e godere illimitatamente di tutti i beni in cui entra in possesso, in qualunque modo vi sia entrato in possesso. Infine, empi quali sono, adorano il demone della libera stampa, pretendendo che questioni che non li riguardano divengano di dominio pubblico.

Pericolosi personaggi di questo genere si annidano ovunque, in ogni strato sociale, in ogni fascia di età, in ogni credo politico e religioso. Potrebbero essere tuoi vicini di casa. Potrebbero perfino essere tuoi parenti. Non farti affascinare dalle loro vuote parole. Non farti plagiare dalle loro assurde analisi. Questa ribellione deve essere schiacciata sul nascere, e a te conviene stare dalla parte giusta.

Nuova intercettazione: il Premier stabilisce la strategia futura per il “caso escort” con il direttore di un suo giornale

S.B.: Senti, questa storia delle escort…

V.F.: Eh… Ma vedi che alla fine la gente…

S.B.: Gli piace, lo so… Se l’avessi saputo, cribbio, la facevo uscire prima, ai tempi di Cicciolina e dei viaggetti che ci facevamo…

V.F.: E sì, ma io l’ho sempre sostenuto: basta con ‘sti moralismi da cattocomunisti, l’italiano è puttaniere…

S.B.: eh eh

V.F.: Che vuoi che sia… Son contenti di sapere che anche quelli come te lo fanno… E la Chiesa,  che ti frega, continua a non fargli pagare l’ICI e vedrai che…

S.B.: Infatti, infatti. L’Italia è casa mia. Non faccio nulla che gli italiani non farebbero.

V.F.: Vero.

S.B.: E i sondaggi mi danno ragione: Noemi, le escort, niente… Anzi salgo. Smentisco e salgo.

V.F.: Infatti

S.B.: Allora pensavo…

V.F.: Eh

S.B.: Pensavo, e ne parlavo anche l’altro giorno con [censura], che qui si potrebbe anche rincarare la dose…

V.F.: Cioè?

S.B.: Voglio dire, qui più ne combino più mi amano… Più li faccio sbirciare dal buco della serratura, più mi adorano…

V.F.: Sacrosanto

S.B.: Allora, magari se mi faccio beccare con qualcosa di grosso, ma dico davvero grosso…

V.F.: Tipo?

S.B.: Mah, non so. Un’orgia, champagne, coca, una decina di puttanelle… Magari su un volo di Stato…

V.F.: Sì, bello, vengo anche io. Ma la coca non so… Magari piace ai giovani, ma certi zoccoli duri…

S.B.: E con un trans? Roba moderna, tira un casino al giorno d’oggi. Hai visto Lapo…

V.F.: Sì, ma niente coca. Quella porta male…

S.B.: Va bè, della coca non lo facciamo uscire, và

V.F.: Meglio

S.B.: Se ci metto anche una vecchia, nell’orgia? Voglio dire, il Paese invecchia, così pure i pensionat son contenti…

V.F.: Ottima idea. Con questa sali al settanta per cento

S.B.: E se ci metto anche degli animali?

V.F.: Puoi dire che erano cani abbandonati sulle autostrade per le ferie! Geniale!

S.B.: E se convinco una suora di clausura a darmela mentre picchio un nano vestito in cuoio che piscia in bocca a Bondi?

V.F.: Ti adoreranno.

S.B.: Bene, tu riscalda le rotative per le smentite, che io vedo cosa vuol fare la Lega oggi e poi mi vado a preparare. Cribbio, che bello essere il re!

P.S.: questo dialogo è frutto di immaginazione, ma ciò non toglie nulla al suo realismo.

Arriva l’estate, novità in libreria

Ecco le proposte di lettura dei librai per le oziose giornate in spiaggia.

Tra le ristampe:

Il Come della Cosa
U. Ecco

Il più importante intellettuale italiano costruisce un thriller filosofico ambientato in una abazia medievale. Le indagini di due monaci benedettini, l’arguto Mimmo da Stortignaque e il giovane volenteroso ma inesperto Tony Focaccia indagano sulla serie di misteriose morti che sta sconvolgendo la vita solitamente allegra dei monaci. L’indagine, puro pretesto per una profonda ma accessibile riflessione filosofica su come mai le cose accadano e come mai “cosa” si dica proprio “cosa” e non “rosa” o “tavolo”, si concluderà con un atroce svelamento: i frati non sono stati uccisi, ma si sono ammazzati perché non ne potevano più.

La solitudine degli omero-privi
G. Paolo

Il sorprendente esordio di un venticinquenne dotato di talento e soprattutto degli agganci giusti ci conduce nel buio dell’anima, descrivendo il dramma e la sofferenza nascosta di chi, per ragioni diverse e inesplicabili, ha perso l’osso dell’omero (uno o entrambi) e si ritrova dunque con le braccia cortissime, ma senza poter tuttavia rivendicare lo status di focomelico. Una discesa negli inferi di giovani in cerca di un’identità, e un sacco di soldi per l’editore.

Tra le novità:

Q-Q
Wu ming hia è

Il collettivo di scrittori (che un tempo si celava dietro al nome di un noto calciatore, Diego Armando Maradona) colpisce ancora con un thriller storico-epico-politico-sociale, che racconta la storia recente d’Europa mescolando sapientamente gesta di persanaggi realmente esistiti con le vicende della gente comune, in un affascinante miscela di fiction e storiografia.
La trama: il colonnello Tito ingaggia Jean Paul Belmondo come agente infiltrato in Francia, mentre in un piccolo villaggio sui Pirenei il professor Lavagne si iscrive a un torneo di petanque; anni dopo la banda Baader-Meinhoff  utilizza i fumetti di Diabolik per mandare messaggi cifrati a Harry Potter, che si nasconde sotto copertura in un bar della provincia di Caltanisetta. Un salto indietro nel tempo, per trovare Popper e Wittgenstein che vengono alle mani davanti agli studenti, mentre Churchill finisce improvvisamente i sigari. Ma chi muove i fili dietro le quinte? Di chi è la misteriosa voce che ogni tanto fa “Q-Q” e poi sparisce?

L’ultimissimo Codice
C. Brown

Torna l’autore più discusso degli ultimi anni con un nuovo, sorprendente romanzo. Quando avrete finito di leggerlo, il mondo non vi parrà più lo stesso. Ancora prima di essere mandato in stampa, ha sollevato le ire di tutte le chiese di matrice cristiana (persino la Chiesa del Super-Mantello di Gesù, formata da due soli fedeli: i gemelli siamesi John e Jhon Smith, convinti che la Sacra Sindone sia in realtà il mantello da cui Gesù Cristo otteneva i super poteri), ha mandato in subbuglio la comunità islamica e tutte le tribù di Israele, ha terrorizzato le Ferrovie dello Stato e l’Associazione Panificatori dell’Essex (UK), e ha fatto incazzare Sgarbi.
Su facebook ogni giorno si moltiplicano i gruppi pro o contro le tesi del libro.
La trama. Gesù non è morto: insieme a Nostradamus, i Maya, Elvis e Jim Morrison ha costituito una società segreta per combattere l’invasione di cyborg templari nazisti guidata dal clone di Hitler nascosto in una cripta a San Marino. Solo il pofessor Robert Pigiam ha le capacità necessarie per decifrare il codice, anche se nessuno ha idea a che diamine serva (fino al colpo di scena finale, si sospetta che la cifra numerica non sia che l’ultima giocata del clone di Hitler al Superenalotto).

La menata
K.E. Pallè

Il sorprendente ultimo lavoro di Pallè, celebrato autore minimalista (“La perdita del rubinetto”, “La coda alle poste”, “Gazzetta Ufficiale”), racconta magistralmente due ore di vita del protagonista, un impiegato del catasto a letto con la febbre, il quale per le cinquecento pagine del romanzo non fa altro che russare.

Il marcio nel sangue della città nera
T. Meno

Il maestro indiscusso del noir torna a scuotere le coscienze dei lettori con una vicenda di sangue consumata in vicoli bui, sporchi e puzzolenti. Nessuno è al sicuro e nessuno è innocente. Il marcio è ovunque e non c’è scampo. La città è assediata da un serial killer manovrato dai poteri forti nei giorni pari e dalla criminalità organizzata in quelli dispari. Un giornalista d’assalto, uno sbirro alcolizzato e un bidello con un nebuloso passato nei servizi segreti mettono da parte antichi rancori per rimestare insieme nel torbido di una società alla deriva.

Il cuore fa male
E. Basta

L’autrice di “Basta il cuore”, “Cuore di cuori”, e “Te lo metto nel cuore” continua, con questo nuovo, sorprendente romanzo, l’esplorazione dei sentimenti di donne condannate alla sofferenza, narrando la vicenda corale di tre sorelle orfane.
Sara è guarita da un tumore ma cadendo per strada al ritorno dall’ospedale contrae HIV ed epatite C pungendosi con una siringa: la ricerca del tossico colpevole diventerà un’ossessione che la condurrà nel tunnel della droga; Carla è stata abbandonata da marito, il figlio rivela di essere un trans e il gatto muore: cercherà rifugio spirituale in un Ashram di Cuneo ma verrà truffata dal santone; Ester cerca la felicità e comincia a sospettare che per raggiungerla dovrebbe smetterla di frequentare le sorelle.

La saga di Ennesim, Tomo primo
J. Pippo

L’appena dodicenne nuova rivelazione del fantasy è pronta a conquistare il cuore di tutti i nerd con una saga avvincente e originale. Il mondo di Solitastorias è minacciato dalle orde malefiche del crudele mago Crudelion. Il giovane Ennesim, che si crede un povero ciabattino ma in realtà è l’erede del potente stregone Fanfaron, avrà il coraggio di ribellarsi partendo alla ricerca della Spada Magica di Spadamagic, unico amuleto in grado di sconfiggere Crudelion se inserita nell’Anus Terribilis, fonte del potere di Crudelion.
Ad accompagnare Ennesim nell’avvincente ricerca troviamo Meow l’uomo Pesce-Gatto, Bau l’uomo Pesce-Cane e Frigid, elfa dei boschi che scoprirà grazie a Ennesim la potenza dell’amore.

T.V.T.B, M.S.T.V.B.
F. Moccio

L’autore di libri per adolescenti più amato dal suo editore torna in veste di sperimentatore con un romanzo scritto in stile SMS (ke, x’, c 6…), e destinato perciò solo a chi ha dinestichezza con il cellu. La storia è semplice e intensa: Ivan, scapestrato e figo, si innamora di Sara, ricca e figa, ma il loro amore è intralciato dal fatto che la storia è così noiosa che nessuno, nemmeno l’autore, è mai arrivato al fondo.

Il silenzio della neve
S. Olafsmussenlarson

Il nuovo romanzo incentrato sulle avvincenti indagini della coppia di investigatori Uti Rasmagussenthor e Thor Megastargummen promette una trama semplice e lineare, dal momento che occorre già un impegno notevole per leggere e ricordare i nomi dei due protagonisti.